storia

Storia

L’Osservatorio della Comunicazione Sanitaria è nato dalla decennale esperienza di un gruppo di lavoro che dal 1987 si è occupato di conoscenze, atteggiamenti e comportamenti correlati alla salute, anche in relazione alle fonti di informazione. La scoperta di una nuova malattia (l’AIDS) rapidamente divenuta un fenomeno mediatico stimolò lo studio dei messaggi diffusi dai mass media su questo argomento, e della consapevolezza su questo tema soprattutto da parte della popolazione giovanile (studenti, sportivi, militari). Successivamente (1998) l’osservazione fu estesa a tutti i temi sanitari e venne istituito l’OCS, la cui attività ventennale è riassunta di seguito e nelle varie sezioni di questo sito.

 

OLTRE 20 ANNI DI SALUTE COMUNICATA.

 

1. AIDS, la prima malattia mediatica

  • Per la prima volta nella storia della comunicazione un fatto sociale di salute diventa “caso” mediatico di livello mondiale.
  • La diffusione epidemica in Italia è avvenuta alla metà degli anni Ottanta, prima che l’opinione pubblica prendesse coscienza del problema e se ne sentisse direttamente interessata: molti medici mostravano indifferenza verso la nuova sindrome, i politici si rifiutavano di occuparsene e la maggior parte delle gente era insensibile, nonostante i primi malati e i primi morti.
  • I primi studi (vedere tesi di Alessia e Fabrizia, MCB).
  • Articolo Difesa sociale, n. 9. I media hanno una grande importanza nella diffusione delle informazioni su temi sanitari alla popolazione, cause e effetti delle diverse modalità di diffusione delle notizie. Il caso AIDS è in questo senso esemplare.

1985 muore l’attore Rock Hudson, grande enfasi da parte dei media che sono i soli artefici dell’informazione alla popolazione su scala nazionale (la malattia per la prima volta prende una connotazione “viziosa”).

  • 1987 anno importante in quella che potremmo definire la storia sociale dell’AIDS: anno della paura, tutti i Paesi segnalano casi. Concetto di “tempesta mediatica”.
  • 1988, iniziano le prime campagne informative promosse dal Ministero della Sanità, in precedenza l’informazione sulle vie di trasmissione e le misure preventive era stata diffusa a livello nazionale soltanto dai media, mentre gli enti locali e le associazioni avevano svolto iniziative con estensione limitata a singole aree o a gruppi di persone.

Luglio 1988, prima campagna informativa sul territorio nazionale con lo slogan «AIDS se lo conosci lo eviti» e l’obiettivo primario di fornire un’informazione di base su comportamenti a rischio e prevenzione. Stampa e polemica con le autorità ecclesiastiche.

Seconda campagna nazionale nel 1990, con lo scopo di responsabilizzare le persone con comportamenti a rischio e promuovere solidarietà verso gli infetti.

Terza campagna nel 1991, sensibilizzazione verso i test per la ricerca di anticorpi anti-HIV. Inserire immagini campagne, opuscoli e titoli di giornale? Quali altri slogan? Come erano costruiti gli spot, aura colorata?

  • 1999 ultima campagna nazionale sull’AIDS
  • Prodotto mercato, commerciale. Osservatorio di Pavia.
  • Lupo Alberto
  • Dal 1993, con l’aumentare della speranza che ha fatto seguito alle prime scoperte scientifiche è diminuito l’interesse dei media per l’AIDS. Nuova fase della storia sociale dell’AIDS: la diminuzione del numero dei casi e le possibilità terapeutiche hanno ridimensionato la paura e di conseguenza la quantità di messaggi diffusa dai media e dalle istituzioni nazionali e locali.
  • È con il 1992 che la malattia entra nell’immaginario collettivo come «malattia di tutti», soprattutto dei giovani: campagne nazionali nel 1992 e 1995 che vedono per la prima volta protagonisti personaggi del mondo dello spettacolo.
  • Importanza avvenimenti sensazionali sull’informazione: Magic Johnson, scandalo sangue infetto e trasmissione sessuale. Problema sociologico: l’etichetta «malattia dei gay» o dei tossicodipendenti endovena rassicura la popolazione a dispetto dei dati epidemiologici sull’escalation dei casi trasmessi per via eterosessuale.
  • 1991 VII conferenza internazionale sull’AIDS svoltasi a Firenze.

 

2. Conoscenze e percezioni sociali di un problema sanitario

  • Indagini sull’AIDS. Costituzione gruppo di ricerca VIS (Valutazione Informazione Sanitaria). Gruppo di ricerca nato nel 1987 sulla spinta della rilevanza che stampa e televisione davano all’AIDS e alle reazioni di panico e intolleranza che apparivano nel pubblico. Studio sulle conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti correlati a questa malattia su vari gruppi di popolazione, prevalentemente in età giovanile: studenti, militari, lavoratori, sportivi. Indagini con questionari. Prima pagina de La Stampa.

Analisi informazioni dei mass media in termini di contenuti e di linguaggio, nel tentativo di individuare i possibili effetti positivi e negativi sull’educazione alla salute. Studio articoli sulla malattia nei tre grandi giornali a diffusione nazionale fin dalla comparsa della sindrome: raccolta, catalogazione e analisi.

 

3. Nasce l’esigenza di studiare in maniera sistematica la comunicazione di massa sulla salute: l’Osservatorio della Comunicazione Sanitaria.

Introduzione sul concetto del “bisogno di salute”: a partire dagli anni Novanta quotidiani e settimanali pubblicano articoli o ospitano rubriche su argomenti sanitari, a cui si devono aggiungere inserti e riviste specializzate; ogni palinsesto televisivo ha almeno un programma specifico e i telegiornali riportano con regolarità notizie sanitarie. Fiction, stile ER.

Aspetti positivi e negativi: per i negativi si evidenziano distorsioni e carenza di informazioni efficaci e corrette legate all’educazione alla salute, contrapposizione tra scienziati che debbono fornire con continuità conoscenze certe e confermate, e  i giornalisti  i quali si occupano di dare informazioni tempestive degli avvenimenti.

Dopo oltre dieci anni di esperienza del gruppo di ricerca sulle conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti correlati alla salute prende vita a Pisa l’Osservatorio della Comunicazione Sanitaria (OCS). Composizione Osservatorio, competenze scientifiche e competenze umanistiche e socioogiche.

Monitoraggio, analisi, valutazione, promozione dibattito sulla comunicazione attraverso convegni ed esperienze.

  • Collaborazione con l’Ordine Nazionale dei Giornalisti, con società scientifiche ed enti sanitari per ricerca (METTERE LINK) e formazione (METTERE LINK)
  • Collaborazione con l’Istituto di Linguistica computazionale del CNR di Pisa: automatizzazione raccolta degli articoli e loro valutazione (indice Gulpease). Collaborazione con il CARES di Pavia per il monitoraggio dei programmi televisivi.
  • Marzo 1999 il Senato Accademico dell’Università di Pisa prende atto dell’attività e riconosce la costituzione dell’Osservatorio.
  • Dicembre 1998 il Dipartimento riconosce l’Osservatorio.

 

4. I criteri di qualità dell’Osservatorio

  • Nell’ottobre 2000 l’OCS promuove la costituzione del Gruppo di lavoro nazionale “Leggere e ascoltare la salute” con lo scopo di applicare un vero e proprio sistema della qualità per la comunicazione di massa sui temi sanitari prendendo in considerazione molti aspetto: fonti, veicoli comunicativi, tipologie di messaggi, tipologie di notizie, eterogeneità del pubblico.

Il gruppo, multidisciplinare, attraverso vari incontri, ha prodotto 6 criteri di qualità (Correttezza, Affidabilità, Comprensibilità, Utilità, Equilibrio, Indipendenza) ed elementi di metodologia,  finalità, ambito di applicazione, livelli di applicazione.

  • Altri ambiti di ricerca: Alfabetizzazione sanitaria, cioè la capacità del soggetto di sapersi destreggiare tra ricette mediche, informazioni farmaceutiche, avvertimenti o allarmi lanciati a riguardo dai mass media; Questionari su vari temi sanitari; analisi dei messaggi diffusi dai mass media, anche in relazione alle scelte dei cittadini.
  • Farmaci ingoiati o farmaci ragionati? Indagine, rilevazione e prospettive sui bisogni di comunicazione e informazione del cliente/consumatore che accede agli Spazi di Salute COOP. Progetto di ricerca che aveva come finalità quella di promuovere un piano di comunicazione ed informazione sull’uso consapevole e ragionato dei farmaci da automedicazione basato sui reali bisogni dei consumatori che accedono a Coop Salute. Quattro fasi del progetto: analisi contesto, sviluppo piano comunicazione, attuazione, verifica dell’efficacia. 2007-2009

 

5. La formazione

L’OCS ha proposto progetti formativi per coloro che operano nei settori della sanità e della comunicazione. In questo ambito l’Osservatorio ha coordinato la sezione “Comunicazione Sanitaria” del “Master in Comunicazione Pubblica e Politica” dell’Università di Pisa dal 2000 al 2004 trattando le varie esigenze comunicative in ambito sanitario e le metodologie di intervento per il miglioramento della comunicazione.

5.1 Master in Comunicazione Sanitaria

Prende vita nell’anno accademico 2003-2004 il Master in Comunicazione Bio-Sanitaria dell’Università di Pisa, il primo progetto in Italia ad affrontare la tematica della comunicazione sulla salute nei suoi molteplici aspetti con un approccio innovativo basato sulla multidisciplinarietà degli allievi e finalizzato alla creazione di codici e linguaggi comuni per la comunicazione interna ed esterna alla aziende.

  • 10 gennaio 2004, seminario inaugurale dal titolo “Introduzione alla Comunicazione nelle aree della salute”. La lezione inaugurale del Prof. Mario Morcellini, docente di Sociologia della Comunicazione all’Università La Sapienza di Roma e coordinatore dei corsi di laurea di Scienze delle Comunicazione delle Università italiane. “La formazione alla salute nella società del rischio. Quale ruolo per la comunicazione”.
  • 16 gennaio 2004, intervento di Carlo Freccero dal titolo “L’audience paradigma della nostra società”.
  • 2 luglio 2004, Seminario internazionale dal titolo “Salute e comunicazione: esperienze a confronto”. In collaborazione con l’Azienda USL 4 Prato e la Regione Toscana.
  • Partecipazione di Freccero al seminario inaugurale della terza edizione del Master CBS, 14 gennaio 2005, “L’importanza della Comunicazione in Salute”.
  • Michele Mirabella ha partecipato al seminario inaugurale della terza edizione del Master in CBS, 27 gennaio 2006. “Dalla comunicazione televisiva alla comunicazione scritta e parlata in salute”.
  • Costituzione gruppo di lavoro per la comunicazione interna ed esterna del Nuovo Ospedale delle Apuane, gruppo costituito da tutti quei dipendenti che hanno frequentato il Master in Comunicazione Bio Sanitaria presso l’Università di Pisa, 5 febbraio 2009.

5.2 Progetto F.A.R.E.: Formazione degli operatori del Front Office dell’Azienda Sanitaria di Massa Carrara

Comunicazione e informazione in ambito sanitario per una nuova cultura dell’amministrazione pubblica. Progetto proposto e realizzato dall’Osservatorio e dall’Azienda Sanitaria di Oristano (2014).

5.3 Corsi Scuola “D’Alessandro”, Erice:

  • Dal modello al processo nella comunicazione in sanità pubblica: obiettivi, metodi, strategie. (2005)
  • Formare e comunicare per prevenire. (2007)
  • Health literacy, emotività ed evidenze scientifiche: gli elementi per una comunicazione efficace in sanità pubblica (2017)

5.4 Altri corsi

  • Conduzione modulo Comunicazione del corso Medicina del viaggiatore, organizzato dall’ASL 2 Lucca, dal Campus Lucca e da M&A Multimedia. 10 novembre 2007.
  • Conduzione Workshop La strutturazione del cittadino competente: l’alfabetizzazione sanitaria come uno strumento di promozione della salute, di orientamento del sistema e di partecipazione alle scelte di salute individuale e collettiva, all’interno del corso Promozione della Salute organizzato dalla Scuola di Specializzazione in igiene e medicina preventiva dell’Università di Siena, 5 dicembre 2007.

5.5 Interventi in convegni

  • 5 ottobre 1999, Informare per educare. La Comunicazione Sanitaria attraverso i Mass-Media. Il modello AIDS.
  • Partecipazione e interventi in I cittadini, la salute comunicata e i mass media: proposte e valutazioni per la costruzione di un sistema di qualità, Roma 8 ottobre 2003.
  • Partecipazione alla tavola rotonda Qualità dell’informazione in internet, nel convegno nazionale Naturale comunicare, Empoli 15 ottobre 2004.
  • Partecipazione al convegno Malati di parole. L’informazione e la comunicazione come terapia. Sanità e sociale a confronto, tenutosi a Udine il 9 marzo 2007.
  • Due interventi all’interno del convegno La sicurezza alimentare: tutela del consumatore e nuovi regolamenti comunitari, Lucca, 6 dicembre 2007: Contaminazioni microbiche: vecchi e nuovi patogeni e La comunicazione che alimenta la salute.
  • Due interventi all’interno del convegno Le risorse ittiche del mar Ligure: la ricerca scientifica a tutela della salute pubblica, svoltosi a La Spezia il 17 ottobre 2008: Analisi del rischio virologico e Dall’incoscienza alla conoscenza alimentare.
  • Intervento all’interno del III Convegno Nazionale sul Monitoraggio degli incidenti stradali, Arezzo 26-27 febbraio 2009: Il rischio di comunicare nella comunicazione del rischio.
  • Convegno CARD – Confederazione delle Associazioni Regionali di Distretto